Quanti sanno veramente cos’é il latte?
Cerchiamo di capire cosa intendiamo con la questa parola.
Il latte è una secrezione liquida della ghiandola mammaria, per legge si intende con la singola parola “latte”, il latte di vacca (non di mucca, cliccate qui e leggete il post fissato in alto). Se di origine diversa, essa va indicata nell’etichetta.
Oltre ad apportare notevoli quantità di calcio, il latte presenta proteine di alto valore biologico, vitamine, altri minerali, lipidi e zuccheri. Per tutti questi apporti nutrizionali, è considerato un alimento idoneo per qualsiasi tipo di dieta.
Partiamo dai lipidi: fanno così male come spesso si sente?
Facendo puro riferimento al latte e agli acidi grassi saturi che principalmente si distinguono in esso, gli acidi grassi vanno differenziati in lunga e corta catena. Quest’ultimi infatti (butirrico,caprilico,caprico) hanno effetti benefici sulla salute rispetto a quelli a lunga catena (miristico e palmitico). Oltre ai grassi saturi il latte presenta anche grassi insaturi, più precisamente isomeri dell’acido linoleico (chiamato anche omega-6), la cui presenza dipende dalla sua formazione nel rumine. Essi sono considerati anticarcinogeni naturali, migliorano la mineralizzazione delle ossa, rendono migliore il metabolismo dei lipidi e agiscono da modulatori della biosintesi delle prostaglandine.
Insomma, cosa volere di più da dei grassi considerati spesso nemici della dieta?
PIù nello specifico possiamo suddividere i grassi del latte in questo modo:
Cosa sapranno mai fare gli acidi grassi a corta catena del latte?
- L’acido butirrico può avere un ruolo nella prevenzione neoplastica;
- gli acidi caprilico e caprico hanno proprietà antivirali;
- l’acido laurico ha funzioni antivirali e antibatteriche, sembra anche agire come agente anti carie e anti placca;
- ci preparano il caffè e ci aiutano al lavoro.
No, scherzavo, sull’ultimo punto forse ho esagerato, ma ci danno la carica giusta per arrivare fino all’ora di pranzo!
E gli acidi grassi insaturi allora?
Gli acidi grassi insaturi rappresentano una minima parte del contenuto totale lipidico, ma sono chiaramente importanti:
- l’acido oleico protegge dall’ossidazione lipidica causata dal fumo di sigaretta, all’ozono e da altri ossidanti;
- l’acido linoleico e l’α-linolenico, una volta trasformati nei rispettivi acidi, bloccano la conversione degli omega-6 in molecole pericolose, riducendo il rischio cardio-vascolare e di cancerogenesi;
- gli acidi trans Vaccenico (trasformato nell’uomo in CLA) e l’acido linoleico coniugato (CLA) presente naturalmente nel latte, aiutano a contrastare il rischio di cancro al colon-retto.
Esistono altri grassi nel latte?
Eccome se esistono, per citarne solo un altro paio esistono Fosfolipidi e Glicosfingolipidi, i quali vanno a influenzare la funzione di enzimi, ormoni, fattori di crescita. Presentano inoltre un ruolo nel riconoscimento immunologico e nella maturazione e proliferazione cellulare. I Glicosfingolipidi si trovano specialmente nel cervello: hanno un ruolo nello sviluppo del cervello del neonato, nella funzione dei recettori cellulari e aiutano a proteggere nei confronti di allergie e tossine.
Detto ciò, direi che mi sono dilungato abbastanza: ci vediamo di nuovo la settimana prossima, andando alla scoperta delle proteine del latte!
P.s. se trovate dei grassi del latte che preparano anche il caffè la mattina avvisatemi, potrebbe essere la volta buona che la mattina smetto di spanderlo da addormentato!
Fonte:Ivo Bianchi, Scienza e Natura Vol. 4 “Gli incredibili benifici del latte italiano di qualità”