Esiste un allevamento responsabile in Italia?
Tutto dipende da cosa intendiamo con la parola “responsabile“.
Cerchiamo di capire intanto: perché questo articolo?
La settimana scorsa ho dato una mia opinione su ciò che era stato detto in un articolo da Greenpeace (qui puoi trovare l’articolo della scorsa settimana).
Tutti sono capaci di parlare e di discutere sul discorsi altrui, ma qualcuno da una soluzione?
Personalmente il tipo di allevamento (Stalla Etica) che andrò a presentarvi è un tipo di allevamento che ritengo estremamente valido per chi vuole differenziarsi dalle altre realtà produttive, o comunque per chi vuole dare un valore aggiunto al suo prodotto. E’ proprio a questo modello di stalla che voglio attribuire il termine “responsabile”: continuate a leggere per saperne di più!
Un allevamento per gli animali,per l’allevatore e per l’ambiente: la Stalla Etica
Non starò qui a fare copia e incolla dall’articolo scritto dall’autore del progetto, la mia intenzione è di fornire qualche informazione utile a tutti voi lettori (e spero consumatori dei nostri prodotti) per farvi capire come esistano delle basi per migliorare un allevamento che spesso viene erroneamente mal visto.
Cerchiamo di capire meglio le tre A del titolo: animali, allevatore e ambiente.
Un allevamento responsabile: animali
Come per ogni allevamento, tutto gira intorno agli animali, altrimenti non potremmo certo chiamarlo come tale!
I punti più interessanti riguardano il benessere degli animali: leggendo molto velocemente “Stalla Etica: istruzioni per l’uso” salta subito all’occhio come il bovino deve avere sempre a disposizione tanto, tanto spazio per esprimere al meglio i suoi comportamenti naturali.
Nei vitelli, si parla di allattamento naturale nelle prime 24 ore.
Solo in seguito essi vengono spostati nelle classiche gabbiette singole. Rispetto agli attuali allevamenti, l’animale deve essere in contatto visivo e uditivo con la madre.
A seguito di questo breve periodo, tutti gli animali andranno inseriti in box multipli, dove potranno socializzare con i loro simili!
La restante fase di crescita si basa sempre su box multipli, dove la parola d’ordine rimane benessere.
Per dare questo benessere è necessario spazio, sia coperto (lettiera compostata preferibimente), sia all’esterno (paddock o pascolo).
Insomma, agli animali sembrerà di essere immersi nel loro mondo, con la piccola differenza che, in stalla, avranno sempre a disposizione acqua e alimento!
Un allevamento responsabile: allevatore
Perché centra l’allevatore in questo tipo di allevamento?
No, non mi sto riferendo alla sua figura di lavoratore fisico aziendale, bensì al suo reddito.
Sì, perché con i prezzi del latte sempre più bassi il reddito dell’allevatore si trova spesso e volentieri a rischio, a meno che non si abbia un livello di gestione di allevamento ai massimi livelli (cosa non così facile da trovare).
E’ per questo motivo che “Stalla Etica” parla anche di allevatore e di reddito: ogni persona che lavori ha diritto ad avere un reddito dignitoso!
Un allevamento responsabile: ambiente
Già, uno dei punti cardine di questo progetto è proprio l’ambiente: ridurre al minimo le emissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente e contribuire alla produzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili quali biogas e impianto fotovoltaico.
Sembra quasi una favola sentir parlare di un allevamento così sostenibile, eppure è tutto vero!
In data 21 aprile, è stato pubblicato un post da Ruminantia dove si vede chiaramente la costruzione di una nuova stalla, una Stalla Etica: la prima del Lazio!!
Al momento noi dell’ Azienda Agricola Vigaxio guardiamo con speranza a questo progetto, convinti che un giorno riusciremo a costruire anche noi una Stalla Etica, che vada a rispettare le tre A di questo tipo di allevamento.
Noi ci vediamo la settimana prossima, come sempre la domenica.
Buona domenica e buona settimana a tutti!
Fonte: http://www.ruminantia.it/stalla-etica-istruzioni-per-luso/
F.P.A. srl di Anguillara Sabazia (RM) è proprietaria esclusiva dei marchi “Stalla Etica” e “Latte Etico” e li può concedere in uso.