Cosa rappresenta il suolo?
Il suolo è il luogo dove tutti noi, agricoltori o hobbisti, coltiviamo ciò che desideriamo: che siano piante di pomodori per farsi la conserva in casa, o che sia frumento tenero per la produzione di farina che finirà nel supermercato, tutto parte sempre dal terreno.
Molto spesso però sottovalutiamo l’importanza di quest’ultimo, e dopo alcune stagioni, ce la fa pagare. Magari dopo 3/4 anni di monocoltura, le rese si abbassano notevolemente, si hanno più problemi di natura sanitaria. La rotazione colturale è di primaria importanza, ma quanti sanno effettivamente qual è la composizione del proprio terreno?
Le analisi del terreno sono importanti, anche se spesso sono uno strumento poco utilizzato. Il motivo? “Eh, ma le analisi costano”, “ho sempre fatto senza, anno più anno meno cosa cambia?”.
E anche presso la nostra azienda è sempre stato così, non dico il contrario, anzi!
Quest’anno però, un po’ per curiosità e un po’ per decisione manageriale, abbiamo deciso di fare qualche analisi. Risultato? Alcuni terreni estremamente fertili, con quantità di potassio che superano i 1500 kg/ha, e altri terreni molto più carenti.
Questo è solo un esempio, ma fa riflettere. Siamo abituati a concimare tutti i campi alla stessa maniera quando in alcuni terreni entrare sarebbe superfluo, in altri dovremmo addirittura raddoppiare la dose di concimazione.
Un altro fattore di fondamentale importanza è la sostanza organica del suolo.
Ancora con questa storia?
Sì. Perché nonostante se ne continui a parlare, quanti fanno delle scelte per migliorare il proprio terreno?
L’evoluzione del mondo agricolo ci sta fornendo tutte le tecniche per migliorare la quantità di sostanza organica nel terreno, ma quanti effettivamente le usano? Il nuovo fa paura, e si preferisce la solita aratura.
A questo punto, premetto che il mio scopo è solo quello di dare un parere sull’utilizzo di un’innovazione tecnologica: l’iScan distribuito da ARVAtec Srl.
IScan: il suolo nelle tue mani
Un sensore che ci aiuta a capire la sostanza organica del suolo in tutte le zone del campo e non solo! Nello stesso passaggio infatti, avrete la possibilità di misurare anche la conducibilità elettrica del vostro terreno e la tessitura dello stesso. Avere una mappa dettagliata del nostro terreno, ci permette di programmare una semina a rateo variabile.
La difficoltà nell’utilizzare questo attrezzo? Nessuna.
Perchè, se non avete voglia di passarvi tutto il terreno con l’iScan attaccato al terzo punto, avrete la possibilità di montarlo sullo strip till, sulla dischiera, sull’erpice. Unirete quindi l’utile al dilettevole: lavorerete normalmente, ma avrete anche dei dati importantissimi per programmare la successiva semina.
Avere tutti i dati sopra citati, vi aiuta a capire anche la situazione del vostro terreno: saprete come intervenire per permettere alla vostra coltura di essere nelle condizioni migliori possibili per esprimere tutto il suo potenziale.
A questo punto vi lascio, ho scritto anche troppo per oggi.
L’unico consiglio che voglio darvi è di provare a metterci il naso in questa agricoltura così “tecnologica”. Se avete dubbi ci sono esperti che sono pronti a rispondere a tutte le vostre domande. E se avete paura fate una prova: da una parte arate e dall’altra cominciate con la minima lavorazione: potreste rimanere stupiti dei risultati!
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Fonti:
http://www.arvatec.it/prodotti/veris-technologies/iscan/
Immagini:
http://www.arvatec.it/prodotti/veris-technologies/iscan/
https://www.facebook.com/ARVAtec/
https://www.ideegreen.it/come-verificare-il-ph-del-terreno-65788.html